…e il loro inarrestabile declino

Stiamo assistendo a una continua e inesorabile diminuzione degli insetti impollinatori, in termini di abbondanza, diversità e distribuzione spaziale, sia a livello globale che locale in molte aree geografiche. Valutazioni su scala europea indicano che il 9% delle specie di api e farfalle sono a rischio di estinzione e che circa un terzo delle popolazioni di api e di farfalle per cui sono disponibili dati accurati sono in declino[1,2]. L’indice di popolazione delle farfalle dei prati (grasslands butterflies) sviluppato su 17 specie in diversi paesi Europei da Butterfly Conservation Europe mostra nel periodo 1990-2017 un decremento complessivo pari ad un proccupante 20%[3]. Poiché gli insetti impollinatori forniscono servizi essenziali, il loro declino richiede un’azione decisiva per evitare effetti catastrofici sugli ecosistemi.

Andamento nel periodo 1990-2017 dell’indice di popolazione delle farfalle dei prati sviluppato su 17 specie in diversi paesi Europei. (Modificata da [3])

Quali possono essere le cause? L’abbondanza, la diversità e la salute degli impollinatori, così come i servizi di impollinazione che forniscono, sono fortemente minacciati da pressioni antropiche di diversa natura, tra cui spiccano i cambiamenti nell’uso del suolo dovuti all’agricoltura, all’urbanizzazione e all’industrializzazione[4]. Le aree favorevoli alla sopravvivenza di api, farfalle e altri impollinatori sono sempre più ridotte in dimensione e frammentate in disposizione, immerse in un ambiente molto antropizzato che risulta per loro inospitale.

Quando la frammentazione dell’habitat è elevata, l’abbondanza e la diversità delle piante presenti sono ridotte. Ciò causa malnutrizione degli impollinatori, alti livelli di stress e una maggiore loro vulnerabilità a pesticidi e patogeni[5]. Nel caso specifico delle farfalle, la qualità dell’habitat residuale, che resta in conseguenza della frammentazione antropica è particolarmente importante. Al contrario delle farfalle adulte, che riescono a nutrirsi del nettare di piante molto diverse, i bruchi hanno bisogno di alimentarsi con le fibre di una o di poche specie di piante, dette piante nutrici. La qualità degli habitat dove possono crescere i bruchi influenza pertanto la presenza e l’abbondanza di ogni popolazione di farfalle[6].

Per garantire la sopravvivenza di una popolazione in un habitat frammentato è poi essenziale che gli individui riescano a spostarsi agevolmente e senza rischi di mortalità eccessiva tra i “frammenti” di habitat residuale (patches). Se la distanza tra questi aumenta, in caso di estinzione accidentale della specie in un frammento, diventa particolarmente difficile che esso venga ricolonizzato da individui presenti negli altri frammenti. È proprio il distanziamento tra i pochi frammenti di habitat disponibili che ha portato alla scomparsa dai paesaggi moderni di molte specie di farfalla con mobilità ridotta, quelle cioè in grado di percorrere all’interno di ambienti urbanizzati distanze limitate ad 1 o al più 2 km[6].

È dunque la pressione dell’uomo sull’ambiente a portare perdita di biodiversità in molte comunità di insetti. Per fermare, o perlomeno rallentare, il declino degli impollinatori, è necessario aumentare il numero di frammenti di habitat dove questi possono trovare rifugio e migliorare la connettività tra essi.


[1] Nieto, Ana, et al. “European Red List of bees.” Luxembourg: Publication Office of the European Union (2014). https://www.iucn.org/content/european-red-list-bees

[2] Van Swaay, Chris et al. “European Red List of Butterflies.” Luxembourg: Publication Office of the European Union (2010). https://www.iucn.org/content/european-red-list-butterflies

[3] Van Swaay, Chris et al. “The EU Butterfly Indicator for Grassland species: 1990-2017. Technical report.” Butterfly Conservation Europe (2019). https://butterfly-monitoring.net/bms-methods

[4] Potts, Simon G., et al. “Safeguarding pollinators and their values to human well-being.” Nature 540.7632 (2016): 220-229. https://doi.org/10.1038/nature20588

[5] Sánchez-Bayo, Francisco, and Wyckhuys, Kris AG. “Worldwide decline of the entomofauna: A review of its drivers.” Biological conservation 232 (2019): 8-27. https://doi.org/10.1016/j.biocon.2019.01.020

[6] Thomas, Jeremy A. “Butterfly communities under threat.” Science 353.6296 (2016): 216-218. https://doi.org/10.1126/science.aaf8838