Habitat entro la soglia delle scuole

Dentro i cancelli delle nostre scuole si accede ad un mondo in tutto speciale. Speciale per il tipo di attività che vi si svolgono, dove i bambini e i ragazzi sono al centro delle attenzioni degli adulti. E speciale perché gli spazi vengono progettati, organizzati e gestiti a misura di bambino.

A causa della pochezza delle risorse destinate alla manutenzione delle scuole, i cortili e i giardini interni risultano però spesso trascurati. E una volta che lo spazio è dequalificato, diventa facile renderlo “spazio di servizio”: alcune porzioni di quelli che erano giardini erbosi vengono per esempio cementate per essere adibite a parcheggio del personale o per facilitare lo spazio di manovra degli addetti alla ristorazione.

Eppure, gli spazi aperti interni alle scuole hanno un potenziale straordinario, sia sul piano ambientale che educativo!

Al di fuori dei cancelli delle scuole, infatti, la città è molto indaffarata a lavorare e a crescere, seguendo i ritmi degli adulti. Nel suo espandersi, si libera perciò di arbusti, erbe o fiori che ritiene inutili a sé. Alcune tra queste piante hanno un grande valore ecologico, perché sono l’habitat elettivo degli insetti impollinatori, tra i quali spiccano per la loro apparentemente effimera bellezza le farfalle.

Papilio Machaon (Macaone)
Inachis io (Vanessa Io)

Favorendo la riproduzione anche di altre piante oltre a quelle che fungono da loro habitat primario, gli impollinatori mantengono vivo l’ambiente e permettono così un rinnovato rapporto del cittadino con la natura. In contesti urbanizzati, le aree favorevoli alla sopravvivenza di questi preziosi insetti sono purtroppo ormai piccole e frammentate e per questo capita piuttosto raramente di osservare farfalle in città.

La Grande Milano (Foto di Gilberto Gaudio)

Le scuole possono svolgere un ruolo chiave per consentire un’inversione di rotta e aiutare il ritorno delle farfalle in città. Negli spazi aperti interni e nei cortili sono spesso presenti aree inutilizzate che possono essere trasformate in vere e proprie oasi di biodiversità. Le oasi di biodiversità che proponiamo nel progetto HABITAT@SCUOLA sono giardini in cassetta che occupano al più una decina di metri quadrati, con le piante adatte alla crescita e alla riproduzione delle farfalle. Benché siano di dimensioni ridotte, le oasi di biodiversità possono avere una valenza importante, da un punto di vista non solo ambientale, ma anche didattico.

Sul fronte ambientale, le scuole in cui vengono create le oasi sono in grado di generare biodiversità anche oltre la soglia della scuola. Si potrebbe pensare che la presenza di specie di piante attrattive per le farfalle in spazi così ridotti possa fornire un contributo de facto evanescente su scala cittadina. Tuttavia, le scuole primarie sul territorio dell’area metropolitana di Milano sono molte (pari a 471) e sono ben dislocate negli spazi cittadini. Se tutte queste scuole si dotassero di oasi di biodiversità, si arriverebbe a più di 4200 metri quadrati di territorio utile alle farfalle, una dimensione ragguardevole per il costituirsi di una vera e propria fucina di biodiversità distribuita su un territorio vasto.

Sul fronte didattico, costituire delle oasi della biodiversità per accogliere e consentire la riproduzione delle farfalle e degli impollinatori permette di favorire l’istituirsi di “scuole di natura” e di formazione all’ecologia urbana per i cittadini più giovani. I bambini si riappropriano così degli spazi aperti in cui possono osservare e sperimentare sul campo le nozioni apprese in aula, riallacciando il legame innato con la natura, motore primo della curiosità e fonte inesauribile di conoscenza.

Coltivare un’oasi di biodiversità in una scuola primaria permette la crescita non solo di piante utili alle farfalle, ma anche di un sentimento di cura nel bambino. Una componente indispensabile per formare il giovane individuo al valore del “prendersi cura” e dunque, più sottilmente ma in modo concreto, anche a quello del “voler ricevere cura” a sua volta. Le polarità fuori-scuola e dentro-scuola del progetto HABITAT@SCUOLA sono quindi assolutamente interconnesse: i bambini possono chiedere che la città si curi di loro anche in virtù del fatto che essi mostrano di essere parimenti capaci di curare le piante per le farfalle, bellissimi propulsori della ricchezza della nostra biodiversità.