Montiamo le oasi

Le oasi di biodiversità per le farfalle sono “giardini in casetta“ che abbiamo progettato e costruito assieme ad un gruppo di giardinieri (Verdemaverde), con il supporto di una cooperativa di sarte (Streghe & Fate).  L’idea di non piantare le essenze al suolo ma di utilizzare oasi in cassetta è dovuta sia alla maggiore flessibilità (si ha così pieno controllo della qualità del terreno) sia alla facilità di installazione ed eventualmente di rimozione e spostamento. Anziché utilizzare materiali rigidi (come il legno), che potrebbero causare maggiori problemi di sicurezza (si pensi all’inciampo da parte dei bambini), abbiamo pensato di usare un tessuto particolare perché permeabile e drenante (quindi consente la fuoriuscita di acqua) ma anche resistente alle alte temperature e alle piogge, quello utilizzato per le tende da sole. Il colore scelto per le stoffe è gradito alle farfalle, oltre che vivacemente adatto al giardino della scuola.

Abbiamo inoltre scelto di realizzare oasi quadrate, che fossero contenute in termini di dimensione (1.5×1.5 metri) e di altezza (20 cm). Tali dimensioni consentono ai bambini di operare direttamente sull’oasi in tutte le fasi dell’impianto: dal montaggio assieme agli adulti, al riempimento con la terra, alla piantumazione delle essenze, alla loro manutenzione e cura. Questo aspetto risulta fondamentale, perché il fatto che i bambini si prendano direttamente cura delle oasi attiva la loro formazione come cittadini, qualità che permea tutto il progetto sia nella sua polarità dentro-scuola che fuori-scuola.

Inoltre, il fatto che le singole oasi siano contenute in dimensione, consente che siano modulari e dunque facilmente adattabili agli spazi messi a disposizione dalle singole scuole in funzione della loro specificità. Ecco nelle fotografie gli adulti che (con la collaborazione dei bambini più coraggiosi e sotto la supervisione degli altri) si avventurano nel montaggio delle strutture. Una volta scelto il luogo della posa, l’operazione è molto semplice e non richiede che pochi minuti. Non appena le oasi sono stabilmente ancorate al suolo, arriva tempo di riempirle con la terra